Dai risultati del Premio In\Architettura 2020 Lombardia ed Emilia-Romagna emerge un panorama interessante e in un certo senso sorprendente della recente produzione architettonica delle due regioni che presentano una notevole serie di opere da cui si può ben sperare per il futuro della nostra disciplina, sia per la qualità dei giovani professionisti coinvolti sia per l’impegno mostrato dai committenti e dalle imprese realizzatrici.
In effetti, siamo alla presenza di una seria articolata di manifestazioni architettoniche da cui emerge la volontà di farsi carico di responsabilità pubbliche oltre che di andare a fondo nella ricerca formale ed etica del progetto architettonico. Un atteggiamento dove eccellono in particolare le qualità di architetti giovani e promettenti. Essi operano prevalentemente nel vasto territorio delle regioni più che nei grandi centri urbani.
In sostanza dal premio di architettura nasce un’immagine positiva e nuova della situazione che esprime un impegno a unire l’indagine formale, sempre più precisa e sofferta, con le pratiche concrete e le diverse poetiche dell’architettura. Un’osservazione va fatta circa un aspetto che balza immediatamente agli occhi: gli architetti premiati più che riferirsi in maniera derivata al mondo dello star system attingono autonomamente al ricco patrimonio del recente passato dell’architettura italiana ed europea. È questo un risultato importante da sottolineare, un punto da cui ripartire e su cui riflettere.
Infine, il foglio quadrato che raccoglie le figure premiate ha l’ambizione di essere il primo Manifesto di un rinnovamento di In/Arch Lombardia. Tale Manifesto 1 è un’azione pubblica – aperto e rivolto a tutti. L’architettura è un fatto pubblico che incide sul mondo e sulla vita di ognuno di noi.
Grafica di Pierluigi Cerri Studio.